Piede diabetico - Holoil/Hyperoil

Piede Diabetico

 Punti Vendita  |  Compra online  |  Contatta l'esperto

COME APPLICARE IL PRODOTTO

    • 1-2 gocce di Hyperoil® Olio, 1 volta al giorno su tutta la superficie del piede per prevenire le lesioni del piede diabetico: massaggiare con Hyperoil® delicatamente la superficie plantare e gli spazi interdigitali delle dita del piede
    • 1-3 gocce di Hyperoil® Olio, 2 volte al giorno su tutta la zona interessata, in presenza di:
      onicomicosi (micosi del letto ungueale o unghia incarnita)
      piede d’atleta (micosi del piede)
      ipercheratosi o tiloma (callo semplice o ad occhio di bue)
    • 1-2 gocce di Hyperoil® Olio, 1 volta al giorno dopo rimozione di ipercheratosi o onicomicosi da parte del podologo
  • 1-3 gocce di Hyperoil® Olio, 1- 2 volte al giorno su tutta la zona interessata in presenza di una lesione cutanea diabetica conclamata, ovvero ulcera superficiale o profonda

È consigliabile, a completa guarigione dell’ulcera, continuare ad utilizzare Hyperoil® Gel per almeno 1 mese applicandolo 2-3 volte a settimana per mantenere elastica ed idratata la pelle ed evitare infezioni da microlesioni o traumi.

Attenzione: se dopo applicazione di Hyperoil® non si nota un miglioramento precoce delle lesioni trattate (un giorno o due al max) è necessario rivolgersi immediatamente al medico o richiedere una valutazione clinica specialistica per effettuare un idoneo monitoraggio terapeutico o approfondimento diagnostico diabetologico e vascolare.

APPROFONDIMENTI

Il piede diabetico, o neuropatico, è una temibile complicanza della neuropatia diabetica, specie se associata alla microangiopatia diabetica.
La neuropatia diabetica provoca insensibilità o perdita della capacità di percepire dolore e cambiamenti di temperatura a livello del piede. Questo significa che il paziente diabetico tende a non accorgersi della presenza di tagli, ferite, ustioni o congelamento, in quanto viene a mancare la risposta del dolore.
La microangiopatia diabetica, ovvero la scarsa ossigenazione per distruzione dei capillari, associata alla macroangiopatia (causa di una cattiva circolazione agli arti inferiori) ed alla neuropatia, spiegano come un piccolo graffio o una banale infezione, possano causare danni enormi.
Il piede di Charcot, è una deformazione caratteristica del piede in molti malati diabetici, che causa una postura e conseguente deambulazione da alterato appoggio plantare e formazione di ipercheratosi da pressione (o callo da iperpressione durante la deambulazione) che in poco tempo possono andare incontro a piccole ferite (microlesioni da trauma). Queste lesioni possono diventare sempre più estese e soprattutto profonde, degenerando da piccoli sanguinamenti ad infezioni superficiali e profonde, anche gravi come la gangrena umida.
L’arteriopatia diabetica, inoltre, causa spesso una rapida degenerazione delle lesioni nei malati diabetici dovuta alla cattiva circolazione alle estremità inferiori: i piedi non ricevono il necessario apporto sanguigno e, dunque, prima si altera il trofismo della cute e poi si forma l’ulcera, che comporta una guarigione molto lenta nel tempo ed estremamente complicata nella gestione di tutto il processo di riparazione tessutale.
Ogni lesione al piede di un malato diabetico può diventare quindi una complicanza e, pertanto, non è da sottovalutare perché può essere causa di perdita d'arto (amputazione) o di rischio per la vita (per setticemia).
Il trattamento del piede diabetico ha come obiettivo principale la prevenzione dell’ulcera e soprattutto delle lesioni plantari (mal perforante plantare) e, dunque, in caso di infezione, arginare prima possibile l’insulto patogeno.
La cura del piede diabetico, pertanto, richiede un approccio interdisciplinare, ovvero la valutazione di più professionisti dedicati (diabetologi, fisiatri, podologi, infettivologi, chirurghi vascolari e ortopedici specialisti del piede).
Quanto scritto fino a ora ci fa capire in che misura la prevenzione sia in grado di ridurre il rischio di complicanze minori (ulcere) e maggiori (amputazione d’arto) ai piedi e, soprattutto, il rischio di perdita della vita (per setticemia).
Sono state infatti redatte Linee Guida1 per limitare le conseguenze più gravi del piede diabetico, tali da evitare le lesioni cutanee ed aiutare il paziente diabetico a preservare l’incolumità dei propri piedi e della sua stessa vita, di seguito in sintesi riportate nei loro punti più pratici:

  • Utilizzare sempre scarpe comode
  • Indossare calzini di cotone senza cuciture rigide
  • Cambiare i calzini una o più volte al giorno
  • Utilizzare plantari morbidi in silicone, utili per bilanciare il peso del corpo mentre si cammina
  • Per la pedicure preferire limette e spazzoline alle forbici
  • Eseguire sempre un'adeguata igiene personale dei piedi (si consiglia di rivolgersi al podologo)
  • Controllare la pianta dei piedi una o più volte al giorno per accertarsi che non vi siano taglietti o abrasioni
  • Seguire una dieta sana e bilanciata
  • Lavare i piedi con acqua tiepida e sapone neutro
  • Asciugare sempre molto bene i piedi dopo il bagno: si consiglia di eseguire impacchi con asciugamani in cotone morbido
  • Rivolgersi al medico in presenza di formicolio, crampi alle gambe, alterazione della sensibilità
  • Monitorare sempre la glicemia
  • Esaminare sempre i propri piedi (è possibile eventualmente aiutarsi con uno specchietto)
  • Praticare un esercizio fisico regolare e moderato
  • Rivolgersi sempre a un esperto per rimuovere calli e duroni
  • Muovere spesso le dita dei piedi per stimolare la circolazione

In sintesi, in presenza di piccole ferite, abrasioni, calli (tilomi) ai piedi o altri traumi apparentemente insignificanti, il diabetico dovrebbe sempre rivolgersi al medico per una corretta valutazione diagnostica2,3,4. In presenza di ulcere è necessario eseguire un trattamento specifico e medicazioni dedicate per limitare o ridurre drasticamente le possibilità di sviluppare lesioni cutanee che possono aumentare il rischio di infezione e di conseguenza l’amputazione dell'arto o l’exitus (morte) per setticemia.


1Associazione Medici Diabetologi (AMD) www.aemmedi.it
2 Iabichella ML. The use of an extract of Hypericum perforatum and Azadirachta indica in the advanced diabetic foot: an unexpected outcome. BMJ Case Rep. 2013. doi: 10.1136/bcr-2012-007299.
3 Iabichella ML, Caruso C, Lugli M. The use of an extract of Hypericum perforatum and Azadirachta indica in a neuropathic patient with advanced diabetic foot. BMJ Case Rep. 2014. doi: 10.1136/bcr-2014-205706.
4 Iabichella ML. The Use of a Mixture of Hypericum Perforatum and Azadirachta indica for the Management of Diabetic Foot Ulcers: A Case Series. J Diabetes Metab. 2015. 6: 499. doi:10.4172/2155-6156.1000499.